Proteggere il creato per difendere l’uomo

LAUDATO SI’: PROTEGGERE IL CREATO PER DIFENDERE L’UOMO
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Nel corso dell’incontro del 17 settembre Roberto Barbiero dell’Osservatorio Trentino per il clima, ha affrontato il delicato tema dei cambiamenti climatici e della necessità di un’azione rapida e incisiva a livello internazionale per affrontare le cause antropiche del riscaldamento globale e affrontare gli impatti che si stanno osservando.

Dopo un’analisi dei principali effetti naturali che mostrano il riscaldamento in corso, come la fusione dei ghiacciai artici e antartici e l’innalzamento del livello dei mari, si è soffermato infatti sulle attività umane che contribuiscono al riscaldamento globale e su come la comunità internazionale sta reagendo.

Il 2015 è stato un anno di straordinaria importanza per l’impegno mondiale nell’affrontare il problema dei cambiamenti climatici. Innanzitutto la comunità internazionale, riunita a Parigi durante l’annuale Conferenza ONU sul clima (COP21), è riuscita finalmente a raggiungere uno storico Accordo sul Clima.

Pochi mesi prima dell’approvazione dell’Accordo tuttavia un altro importante documento è stato reso noto all’opinione pubblica: l’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco. Un documento di grande peso che a partire da una rigorosa fotografia del degrado della terra, dell’acqua e dell’aria ne analizza le cause, a cominciare dallo strapotere della finanza e dalla debolezza della politica.

Se l’Accordo di Parigi rappresenta un capolavoro della diplomazia mondiale ed esprime obiettivi ritenuti già in partenza non sufficienti per arrestare la corsa del riscaldamento globale, l’analisi di Papa Francesco si spinge coraggiosamente verso l’individuazione e una critica delle cause.

«I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità», scrive Papa Francesco.

Se «il clima è un bene comune, di tutti e per tutti», l’impatto più pesante della sua alterazione ricade sui più poveri, ma molti «che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi».

Il Papa denuncia «la mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle» come «segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».

Nel suo accorato appello, rivolto a credenti e non credenti nella cura del creato, Papa Francesco individua così dei rimedi e traccia una strada che prevede la necessità di modificare il proprio stile di vita e di consumi e si rivolge in particolare ad un richiamo alla politica nell’assumersi la responsabilità di azioni più incisive nel ridurre le emissioni dei gas serra responsabili del riscaldamento globale e di azioni di aiuto alle popolazioni più vulnerabili. L’Accordo di Parigi ha rappresentato una prima e importante risposta anche all’appello del Papa ma gli impegni assunti sono ancora troppo poco per evitare conseguenze devastanti per la vita sulla Terra.

Manuela Gualdi, di Trentino Solidale, ha presentato gli appuntamenti del mese dell’economia solidale e la Fiera Fa la cosa giusta che avrà luogo a Trento il 26-27-28 ottobre prossimi (Per chi fosse interessato intendiamo organizzare un pullman. Per adesioni contattare Elisa al 347 3148613 o a mezzo mail e.faoro@libero.it)

Che fare quindi per provare a cambiare rotta?

Lina Pradel del Gruppo di aquisto solidale di Primiero e Michele Bancher dell’Azienda Agricola L’Impronta,  hanno portato la loro esperienza e testimonianze di consumatori e produttori che hanno fatto scelte rispettose della terra, del lavoro e del clima.