Mostra Chiara Lubich a Primiero

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Foto Palazzo Scopoli – Vist Trentino

 

Come noto, anche a Primiero è stata allestita una mostra per conoscere meglio chi era e quali erano gli ideali di Chiara Lubich.

La mostra, oltre che alle Gallerie di Trento, si tiene a Palazzo Scopoli nella frazione di Tonadico a Primiero San Martino di Castrozza.

Per il mesi estivi osserverà, per la parte interna al palazzo al piano seminterrato, i seguenti orari di apertura:

Possibilità di illustrazione specifica dalle 16,30 alle 17,30 tutti i giorni tranne il lunedì.

Il grido di Gesù sulla croce è una realtà così inaudita che la cristianità per secoli non ha avuto il coraggio di sviscerarla, concentrando la sua attenzione su altri aspetti della passione.

La spiritualità del Movimento dei Focolari si basa proprio sul grido di Gesù abbandonato, “perché – spiega Maria Voce alla Radio Vaticana – Chiara Lubich in quel grido ha riconosciuto certamente il momento in cui il Figlio di Dio ha sofferto di più, però anche il momento in cui il Figlio di Dio ci ha amati di più. E proprio perché ci ha amati di più, in quel momento ha ricostituito l’unità rotta tra Dio e gli uomini e degli uomini tra di loro. Quindi non c’è un’altra strada per arrivare all’unità, se non passare per il dolore che però è sostanziato di amore perché è il dare la vita per gli altri”.

Quindi, sottolinea Maria Voce in occasione del nono anniversario della morte, “anche nel confronto con tutte le sofferenze del mondo di oggi, sia a livello personale sia a livello di società, di popoli, di nazioni, il Movimento cerca di riconoscere un volto di Lui, di riconoscere un Dio che è morto. Però un Dio che è anche risorto e che quindi può risorgere su tutti questi dolori”. E questo si traduce poi in tante iniziative, anche concrete che “cominciano, magari, da un semplice atto d’amore di una famiglia, come dicevo giorni fa, che si è accorta che altre famiglie avevano la sua stessa sofferenza e che cerca di farsi carico della sofferenza del figlio handicappato creando una rete di solidarietà fra tutti, coinvolgendo altre famiglie, coinvolgendo il comune e rendendosi conto che incominciando ad amare in quel dolore il volto di Gesù abbandonato, si trasforma qualche cosa”.

“Noi – assicura Maria Voce, oggi presidente del Movimento – lo vediamo questo: lo vediamo nel territorio in cui siamo, lo vediamo nei territori di guerra dove i nostri cercano di amare gli amici come i nemici, lo vediamo nella condivisione dei beni che si fa tra tutte le famiglie senza guardare a quale etnia o a quale religione si appartiene… E lo vediamo continuamente in tanti rapporti che cambiano e che costruiscono veramente comunità nuove che si mettono in rete per estendersi sempre di più”.

Testo tratto da Il faro di Roma.