Ci hanno lasciato

Festa del lavoro a San Silvestro anno 2024

San Giuseppe Lavoratore

Anche quest’anno le ACLI  di zona  organizzano la messa a San Silvestro il giorno 1 Maggio 2024 alle ore 10.00

“Prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia.”

 

 

Dopo la Santa Messa, a Passo Gobbera alle ore 11.30, “Primiero per la Pace”

In caso di maltempo, la messa prevista a san Silvestro, sarà celebrata nella chiesa di Gobbera.

 

SanSilvestroLaVoceDelNordEst

Foto La Voce Del Nord Est.

La Festa del Primo Maggio continua…

 A seguire, festa di primavera a cura della Proloco Canal San Bovo e Passo Gobbera, musica e allegria con Arnaldo, i golosi strauben di Tiziana e …
leggi sotto.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante chiffon cake e il seguente testo "Pro Loco di Canal San Βονο Gobbera vi invita alla festa di primavera presso PASSO GOBBERA 1 maggio Cibo, Musica e Divertimento ClOSE 望 11.00: inizio mercatino dell' artigianato 12.00: apertura cucina della Pizzeria Passo Gobbera! 13.00-15.00: trucca bimbi con Carmen Non dimenticate di assaggiare deliziosi strauben di Tiziana E godetevi la fantastica musica di Arnaldo Pro Loco Il bar esterno sarà aperto tutto il pomeriggio musicale aprile 16.00 è tempo di chiudere! martedì serata 30 alla Pizzeria Gobbera Music Passo Siver coni JgyD GAEe (木) Pizzeria Passo Gobbera"

 

Ogni lavoro che elevi l’umanità, ha la sua dignità.
Martin Luther King.
Lunedì 1 Maggio 2024 ore 10.00 Santa Messa a San Silvestro

San Silvestro

 

25 Aprile, san Marco evangelista, patrono di Transacqua

Il 25 aprile di ogni anno celebriamo la festa di san Marco evangelista, patrono di Transacqua.

 

San Marco, ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sé nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove  scrisse il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l’apostolo Paolo, che incontrò nel 44.

O Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco con il dono della predicazione apostolica, fa’ che, alla scuola del vangelo, impariamo in questo momento di sofferenza per la pandemia e di speranza, a seguire fedelmente il Cristo Signore.

San Marco prega per noi.

Buona festa a tutti.

Auguri di San Marco

 

Chiesa parrocchiale San Marco Transacqua
Chiesa parrocchiale San Marco Transacqua

Iniziative estate 2024

GREST a Canal San Bovo e campeggio a FANO 2024
Cartelli Segnalatori Cartello "Pericolo Generico", in Italiano, E1101KAttenzione, Attenzione!!!Cartelli Segnalatori Cartello "Pericolo Generico", in Italiano, E1101K
Anche quest’anno l’associazione NOI ha organizzato il GREST e il Campeggio a Fano.

qui trovi le informazioni DEFINITIVE
sui programmi per l’estate 2024.

Qui puoi scaricare i moduli di iscrizione 
GREST 24 moduli iscrizione – 3 fogli
CAMPEGGIO 24 moduli iscrizione – 3 fogli –

Per chi volesse fare l’animatore:

Santa Messa a San Giovanni ai prati Liendri 29 Agosto

Martirio di San Giovanni Battista


Il 29 agosto si venera il
Martirio di San Giovanni Battista.
A San Giovanni, lunedì 29 agosto 2022 alle ore 11.00 si celebra
la Santa Messa nella chiesetta di:

San Giovanni ai Prati Liendri” 

 

Giovanni, detto il Battista (in ebraicoיוחנן המטביל?; in grecoΙωάννης ο Πρόδρομος, “Giovanni il Precursore”; in greco anticoἸωάννης ὁ βαπτίζων; in latinoIoannes BaptistaAin Karem, fine I secolo a.C. – tra il 29 e il 32 d.C.), è stato un asceta proveniente da una famiglia storica sacerdotale ebraica.

Tra le personalità più importanti dei Vangeli, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l’opera di Gesù Cristo; insieme a quest’ultimo, Giovanni Battista è menzionato cinque volte nel Corano col nome di Yahyā b. Zakariyyā,[1] come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto; nella religione dei Mandei, con il nome di Iahia Iuhana[Nota 1], viene considerato il più grande di tutti i profeti.

Intorno alla sua figura sono cresciute numerose credenze popolari.[2] Giovanni Battista ha un posto di rilievo anche nel calendario della Massoneria.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Nascita di Giovanni Battista.

Ein Kerem, luogo dove è nato Giovanni Battista secondo la tradizione

Antonio RossellinoGiovane San Giovanni Battista, 1470 circa, National Gallery of Art.

Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che fu concepito da Elisabetta, sposa di Zaccaria, quando i due sposi erano in tarda età. In modo simile, un angelo aveva preannunciato ad Abramo la nascita di Isacco quando il patriarca era in tarda età. L’annuncio viene dato dapprima a Zaccaria (Luca 1:1-7[4]) e poi a Maria.

L’annuncio a Zaccaria

Significativamente, Zaccaria riceve l’annuncio mentre si trova nel Tempio di Gerusalemme innanzi all’altare del Signore, dopo aver terminato il proprio servizio sacerdotale. Al sommo sacerdote levita della classe di Abìa (Luca 1:5[5]) l’angelo preannuncia la nascita di un uomo giusto, immune dal vizio del bere, che avrebbe svolto la duplice missione di riunire gli Israeliti intorno al loro Signore e di riavvicinare i figli ai loro padri, superando la durezza dei cuori dei padri e riportando i figli alla sapienza davidica dei giusti patriarchi. I figli sono definiti “ribelli”, epiteto riservato anche a Satana, e sono contrapposti a Giovanni, che riconobbe la divinità di Gesù fin dal grembo materno. L’angelo assimila Giovanni al profeta Elia, che ebbe il privilegio di manifestarsi insieme a Mosè e a Gesù nel monte Tabor. Le parole riservate da san Gabriele a Giovanni non sono meno celebrative di quelle di Gesù, poiché nessun altro uomo nominato nell’intera Bibbia fu mai paragonato a Mosè o Elia. Come Elia, Giovanni è colmato di Spirito Santo e dei suoi carismi, oltreché della forza necessaria a riunire le famiglie al loro interno e poi le Dodici di Tribù intorno al re d’Israele. Il legame col sacerdozio levitico è quindi duplice: al sommo sacerdote Zaccaria, nel pieno espletamento delle sue funzioni nel Tempio, viene profetizzata la nascita di un nuovo sommo sacerdote che con sant’Elia avrebbe condiviso il fine di convertire Israele e i necessari doni dello Spirito Santo e della forza.

Diversamente dagli apostoli e come Gesù, la sua missione divina sulla terra non segue ad una chiamata in età adulta, bensì è nota alla famiglia fin dalla nascita ed è implicita nel suo nome.

Giovanni non è presente alla discesa dello Spirito Santo nella solennità di Pentecoste perché è (morto rif. Matteo 14:1-2) colmo di Spirito Santo “fin dal seno di sua madre” (Luca 1.15[6]), in modo simile alla Vergine che ne fu colmata nel momento del suo assenso, all’Annunciazione. La presenza dello Spirito Santo nell’infante Giovanni si manifesta nel sussulto in grembo che indica il riconoscimento di Gesù come Dio.

L’Annuncio a Maria

L’arcangelo Gabriele rivela a quest’ultima che la parente Elisabetta, che tutti dicevano sterile, era al sesto mese di gestazione; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l’arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come “il Precursore” o “il più grande dei profeti”.

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Visitazione di Maria.

Se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione né dei genitori di Elisabetta né di quelli di Maria, una tradizione secolare e, col precetto di Papa Gregorio XIII (1584), la Chiesa cattolica in modo ufficiale, venerano sant’Anna come madre di Maria; Esmerìa, madre di Elisabetta, al contrario, non è stata dichiarata santa e solo Elisabetta è presente nel calendario della Chiesa cattolica e ortodossa. Il Vangelo di Luca dice genericamente che Maria ed Elisabetta “sono parenti” (Lc 1,36). In questo senso, si pronuncia anche il Catechismo di Pio X (Parte II, art. 83).
La Chiesa Ortodossa, invece, venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle (Esmerìa ed Anna), e quindi Giovanni Battista come cugino di secondo grado di Gesù.

Seguendo la legge ebraica, Giovanni venne circonciso esattamente otto giorni dopo il parto (Lc 1, 57-60). La legge ebraica prevedeva anche che il padre scegliesse un patronimico (Zaccaria stesso, oppure un antenato del ramo paterno e maschio) e la futura promessa sposa del figlio, ma i genitori per il nome seguono le indicazioni dell’annunciazione. Giovanni poi non si sposò sia secondo i Vangeli che secondo la tradizione, per seguire il compito che gli era stato affidato.

Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, riportando nomi, casato e cariche dei protagonisti politici di quel tempo (Vangelo secondo Luca 3, 1-2[7]), riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, quindicesimo annon dell’impero di Tiberio.

Mosaico di Giovanni il Battista, nella Basilica di Santa Sofia in Istanbul (12. Jh.) con la scritta greca Ό άγιος Ιω[άννης] ό Πρόδρομος “San Giovanni il Precursore”

In occasione della Visitazione di Maria Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile con l’indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio.
Ci si domanda quindi se la successione delle classi fosse ininterrotta, indipendentemente dal sopraggiungere dell’anno nuovo, provocando un continuo sfasamento rispetto all’anno precedente, o se ogni anno, ad un determinato punto, l’ordine delle classi sacerdotali ripartisse dal principio, con la prima classe (Jehoiarib); le testimonianze talmudiche in proposito non sono univoche.[8]

Predicazione e battesimo di Gesù[modifica | modifica wikitesto]

Battesimo di Cristo di Guido Reni, (Kunsthistorisches Museum di Vienna)

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Vox clamantis in deserto e Battesimo di Gesù.

Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: “Giovanni portava un vestito di peli di dromedario e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico” (Vangelo secondo Marco 1, 6[9]). Nei Vangeli è definito “voce di uno che grida nel deserto” (in latinovox clamantis in deserto). La profezia dell’Antico Testamento riferita a Giovanni Battista viene erroneamente attribuita, dal Vangelo secondo Marco, al solo Isaia: “Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”;[10] in realtà, questo brano risulta essere la fusione di due diverse profezie di Malachia (“Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti.”[11]) e di Isaia («Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.”»[12]). Qualche copista, nei primi secoli, tentò anche di sanare l’incongruenza nel passo del Vangelo secondo Marco, mutando la formula introduttiva da “Come è scritto nel profeta Isaia” nella più generica “Come è scritto nei profeti”. Il Vangelo secondo Matteo – posteriore a quello di Marco, che usò anche come fonte – riporta invece correttamente la citazione: “Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”.[13][14][15][16]

GiudeaSamariaGalilea e Perea al tempo di re Erode

Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come:

« l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo »   ( Gv 1, 29, su laparola.net.)

Nello stesso tempo, dal cielo si ode una voce:

« questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto »   ( Mt 3,13-17, su laparola.net.)

che afferma che Gesù Cristo è Dio, e il Messia. Giovanni sottolineò la propria filiazione spirituale affermando:[17][18]

« Egli deve crescere e io invece diminuire »   ( Gv 3, 30, su laparola.net.)

Tuttavia risulta che non pochi continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo.[Senza fonte e non chiaro]

Il Vangelo secondo Giovanni[19] si discosta dai sinottici riguardo alla figura di Giovanni Battista, che secondo il suo resoconto sembra non conoscere Gesù, all’opposto del Vangelo secondo Luca[20] che li presenta come parenti;[21] inoltre, secondo il Vangelo di Marco[22] – quando Gesù si recò in Galilea a predicare dopo il battesimo – Giovanni Battista era in prigione, mentre invece secondo il Vangelo di Giovanni[23] in quel momento il Battista non era ancora stato imprigionato.[24][25][26] Infine, subito dopo il battesimo da parte di Giovanni Battista, Gesù – secondo i sinottici – andò nel deserto per quaranta giorni dove il diavolo lo sottopose alle tentazioni; nel Vangelo di Giovanni, invece, tale episodio è completamente assente e tale vangelo precisa in modo esplicito che Gesù – ancora il giorno successivo al proprio battesimo – viene visto dallo stesso Giovanni Battista presso il Giordano e si recherà tre giorni dopo a Cana, in Galilea, a una festa di nozze dove inizierà il suo ministero.[27]

Secondo alcune ricerche del Novecento, Giovanni Battista sarebbe stato anche il fondatore di una comunità battista[28] che fu all’origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo come la comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane fondate da DositeoSimone Mago e Menandro[Nota 2]

Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l’avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di “conversione“, da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui.

Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu ispirato dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte].

Scuola “separata” dei discepoli del Battista[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio della Crocifissione dipinta da Grünewald

La polemica fra discepoli del Battista e di Gesù (Marco 2, 18[29]) sembra trasparire dai Vangeli nel passaggio in cui lo stesso Battista, pur convinto del carisma profetico di Gesù, non rimase altrettanto convinto della sua messianicità, tanto che, mentre era recluso nel carcere di Macheronte,[30] inviò alcuni dei suoi più fidati discepoli a domandargli per suo conto se fosse Lui quello che doveva venire “o se si dovesse aspettare che venisse un altro Messia ancora” (Vangelo secondo Matteo, 11, 2-3[31]).

« Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella” »   ( Matteo 11, 4-5, su laparola.net.)

Questa replica è rilevante poiché si basa, tramite esplicite citazioni, sui criteri di discernimento messianico indicati agli ebrei da Isaia (si vedano i versetti 29, 18; 35, 4-6; 42, 6-7; 61, 1[32]).

El GrecoSan Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia

Gesù annuncia e decreta:

  1. la guarigione dei ciechi,
  2. la guarigione degli storpi (zoppi),
  3. la guarigione dei lebbrosi,
  4. la guarigione dei sordi,
  5. la risurrezione dei morti,
  6. la predicazione della buona novella ai poveri.

Rispetto però alla profezia dell’Antico Testamento, Egli aggiunge la guarigione dei lebbrosi e, soprattutto, sostituisce “la libertà degli schiavi e la liberazione dei prigionieri” con la risurrezione dei morti, avvisaglia d’una salvezza procrastinata post mortemescatologicamente. Tant’è che, infatti, il Battista muore decapitato per ordine di Erode.

Sta di fatto che Giovanni, dopo aver visto la manifestazione dello Spirito su Gesù (Matteo 3, 16[33]) e avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell’eletto (Matteo 3, 17[34]), decise di non sciogliere la sua scuola e di non seguire Gesù come uno dei suoi discepoli. Continuò invece la sua missione e si spinse a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiadedivorziatasi da Filippo (Marco 6, 18[35]), i quali lo fecero incarcerare e decapitare. «Dopo che il Battista fu giustiziato si formò un gruppo che invocava il suo nome e arrivò persino a identificarlo con il Messia, tramutandosi così in un rivale del cristianesimo nascente.»[36]

Viceversa è Gesù stesso a dichiarare beato chi non si scandalizza di Lui (Matteo 11, 6[37]). Ed è sempre Lui che definisce il Battista, pur essendo il più grande tra i nati di donna (in quanto a carismi ricevuti dall’infanzia [Luca 1, 44[38]] fino al battesimo sul Giordano), più piccolo del “più piccolo nel regno dei Cieli” (Matteo 11, 11[39]). A testimonianza della grande importanza storica di quest’episodio, la precedente frase di Gesù su Giovanni Battista è riportata dall’apocrifo Vangelo di Tommaso, nel detto 46, nella maniera seguente: «Gesù disse, “Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni.””.»[40] Il Vangelo secondo Luca riporta un’affermazione simile da parte di Gesù Cristo:

«Perciocchè io vi dico che fra coloro che son nati di donna, non vi è profeta alcuno maggior di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno di Dio è maggior di lui.»
( Vangelo secondo Luca, capitolo 7, verso 28, su laparola.net.traduzione di Diodati e Riveduta)

In modo analogo, anche la Bibbia di re Giacomo del 1611 traduce in lingua inglese le parole del Maestro nel seguente modo: “tra coloro che sono nati da donna, non esiste profeta più grande di Giovanni il Battista: e tuttavia, chiunque è nel Regno dei Cieli, è più grande di lui”.[Nota 3] Giovanni il Battista è quindi definito da Gesù come il maggiore fra i profeti.

Missione eliatica[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a Paolo di Tarso e ai contrasti con la comunità gerosolimitana guidata da Giacomo il Giusto, a Giovanni Battista bisogna guardare per capire perché il cristianesimo e l’ebraismo hanno percorso nella storia due cammini diversi. Paolo, affermando la superiorità della grazia sulla legge, voleva solo liberare il messaggio cristiano dall’obbligo di seguire la cultura da cui era venuto. Il Battista non poté seguire Gesù, che aveva additato come l’Agnello di Dio, poiché fu arrestato da Erode e decapitato su richiesta di Erodiade, divenendo martire. Egli non venne, comunque, meno alla sua missione eliatica (vedi anche Elia) di riconciliare il cuore dei padri con quello dei figli (Malachia 3, 1-24[41] – Matteo 17, 10-12[42]). Il gruppo delle cosiddette colombe, che appartenevano al Sinedrio, come Nicodemo (Giovanni 3, 1-36[43]) e Giuseppe di Arimatea, e gli apostoli si recavano al Tempio per pregare e presenziare ai riti come ogni altro ebreo praticante. Il Battista era dunque dichiaratamente uno dei grandi sostenitori di Gesù, e nei primi anni dopo la resurrezione di Gesù non vi era molta differenza tra ebraismo e cristianesimo, a parte che quest’ultimo stava via via abbandonando tutta quell’ortoprassi legalista di riti dell’Antica Alleanza che lo stesso Gesù aveva dichiarato decaduta. Naturalmente, l’ulteriore differenza consisteva nel fatto che i cristiani (i primi erano quasi tutti ebrei) credevano che il Messia atteso da Israele fosse giunto e fosse Gesù di Nazareth.[senza fonte]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Decollazione di S. Giovanni Battista Masolino da PanicaleBattistero di Castiglione Olona (Varese)

Il Battista morì a causa della sua predicazione fra il 29 e il 32. Secondo il racconto evangelico egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade rimasta vedova di Filippo; il re lo fece prima imprigionare, poi per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare.

Secondo il racconto di Flavio Giuseppe[44], questi eventi si svolsero a Macheronte, e per questo la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall’esercito di Erode contro Areta IV, avvenuta nell’inverno del 36/37 e nella quale Macheronte fu distrutta, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni.

Assunzione in cielo[modifica | modifica wikitesto]

La decollazione di Giovanni Battista nella chiesa omonima di Madaba in Giordania

Alcuni antichi salmi sostennero l’idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo[senza fonte]. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell’omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa “pia credenza” secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo e anima e salito con Gesù in Cielo all’Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53[45] « […] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti.».[46]

La tradizione trova fondamento nelle speciali parole riservate a Giovanni. L’arcangelo Gabriele lo assimilò a sant’Elia per i doni (Spirito Santo e forza) e per la missione fra le Tribù d’Israele (Luca 1:15-16[47]). Nondimeno, Gesù lo definì il più grande profeta fra i nati di donna. Solo Giovanni fu definito colmo “di Spirito Santo fin dal seno di sua madre”, parole che a Maria furono rivolte soltanto in età adulta, al momento del suo assenso al concepimento verginale di Gesù.

Giovanni non si sposò e non ebbe figli, rinunciando quindi anche il diritto a trasmettere la primogenitura sacerdotale. Anche questo aspetto è associabile al compito di Gesù di istituire un nuovo sacerdozio alla maniera di Melchisedek per il quale Giovanni accettò di rinunciare ad un diritto levitico concorrente a quello istituito dal Signore Gesù.

In una società patriarcale come quella ebraica, l’infertilità maschile e femminile erano un fatto infamante, specialmente per una famiglia sacerdotale. La prole era interpretata come la benedizione del Signore su una famiglia e su un patriarca. Giovanni è destinato a servire Israele, ma è anche il premio delle preghiere di Elisabetta e Zaccaria che in tarda età furono ricompensati del dono di un figlio, compimento di ogni unione matrimoniale, a motivo della loro irreprensible osservanza di “tutte le leggi e le prescrizioni del Signore” (Giovanni 1:5-7[48]). Malgrado una vita ascetica, santa e verginale culminata nel martirio per decollazione, Giovanni invece non ricevette un’apparente ricompensa terrena.

Tali considerazioni aprirono all’ipotesi della concessione del privilegio terreno dell’Assunzione di Maria, l’unica della quale è detto che fu colmata di Spirito Santo e concepita senza peccato, mentre di Giovanni è detto che fu colmato “di Spirito Santo fin dal seno di sua madre”. Nel caso di Maria, la Chiesa Cattolica ha stabilito che l’Immacolata Concezione fosse un dogma necessario per quello dell’Assunzione al cielo in anima e corpo. Sebbene di Giovanni sia detto fu ricolmo di Spirito Santo fin dalla gestazione della propria madre. non fu mai elaborata una dottrina dell’immacolta concezione di Elisabetta e contestualmente non fu mai ufficializzato un dogma relativo alla sua Assunzione al Cielo. Tale pia credenza, biblicamente fondata, fu tollerata e mai espressamente vietata.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il culto di san Giovanni Battista si diffuse prestissimo in tutta la Cristianità; molte città ne presero il nome e numerose chiese sono state intitolate al Santo.

Concepimento di san Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Le Chiese cristiane di rito bizantino,[49] anche quelle cattoliche,[50] celebrano il 23 settembre l’annuncio a Zaccaria e il concepimento del Battista, nove mesi prima della sua nascita, celebrata a giugno; la Chiesa cattolica di rito latino celebra invece, nello stesso giorno, i genitori del Battista, i santi Zaccaria ed Elisabetta.[51]

Secondo san Tommaso, il profeta Geremia e Giovanni il Battista furono ammessi al beneficio dell’Immacolata Concezione, al pari della Vergine Maria, nascendo purificati dal peccato originale (Luca 1:5,15[52]).[53]

Natività di san Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Battista è l’unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena. Tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi celebrano la Natività di san Giovanni Battista il 24 giugno.[49][54] Da sant’Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni Battista al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana.

Per quanto sin dalla nascita della Massoneria, i suoi princípi siano stati dichiarati incompatibili dalla Chiesa cattolica con la propria dottrina, dal 1700 è consuetudine per le logge della Massoneria di rito scozzese compiere un rito di elogio a san Giovanni Battista.[55] Il motivo di tale culto deriva proprio dalla data della festa, il 24 giugno, giorno vicino al solstizio d’estate (20 o 21 giugno) nel quale il sole è al culmine nell’apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di ricordare Giovanni apostolo ed evangelista, la cui festa ricorre il 27 dicembre, giorno vicino al solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre, pochi giorni prima del Natale). Nel simbolismo ermetico, i solstizi rappresentano porte aperte per gli uomini fra mondo terreno e mondo ultraterreno: d’inverno, verso l’alto, con la preghiera di auspicio della Luce, e d’estate verso il basso, con la fioritura e la maturazione dei frutti della terra, che completano l’attuazione del ciclo biologico[3].

Martirio di san Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia noto anche come “san Giovanni Decollato”.

La celebrazione del martirio di Giovanni Battista o celebrazione di San Giovanni Decollato è fissata al 29 agosto sia nella Chiesa cattolica[56] che in quella ortodossa[49]. Secondo il Martirologio Romano tale data si riferisce al secondo ritrovamento della testa del santo, che in quel giorno fu trasportata nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma.[57]

Inni liturgici[modifica | modifica wikitesto]

Un inno in onore di san Giovanni Battista, Ut queant laxis, diede a Guido D’Arezzo spunto per i nomi delle note musicaliUt Re Mi Fa Sol La Si:

UT queant laxis – REsonare fibris – MIra gestorum – FAmuli tuorum – SOLve polluti – LAbii reatum – Sancte Johannes

Per questo motivo, san Giovanni Battista è stato scelto come patrono dei cantori.[senza fonte]

Reliquie[modifica | modifica wikitesto]

La statua di San Giovanni Battista durante la festa patronale di Civitella Roveto

Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è ora conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (11301143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Un frammento delle ossa del Precursore è conservato nella chiesa parrocchiale di S. Martino di Tours in Lancusi di Fisciano (SA). Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Un’altra tradizione affermava invece che la testa fosse custodita nella cattedrale di Amiens e nel Palazzo di Topkapı a Istanbul sarebbero conservati la sua testa e il suo braccio. Ciò nonostante è comunemente riconosciuta la veridicità della reliquia romana, Oliviero Iozzi si spinse a “dimostrare” l’autenticità del cranio e della mandibola del Battista conservati in Italia.[58] C’è da dire che le tre presunte teste del Battista non sono composte da crani integri bensì da alcune parti più o meno grandi unite con cera per modellare le parti mancanti, richiamando la forma di un teschio.

Statua di San Giovanni Battista a Massaquano (opera di Carmine Lantriceni)

Il piatto che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo assieme a una parte delle “ceneri” del santo. Un’altra porzione si trova nell’Oratorio di San Giovanni Battista a Loano.

Il braccio destro si trova nel Duomo di Siena, donato da papa Pio II il 6 maggio 1464. In precedenza tale reliquia era appartenuta a Tommaso Paleologo.

Una mano è conservata in un reliquiario a Rapagnano, si dice sia stata prelevata da Luca evangelista dalla tomba del Precursore di Sebaste, poi traslata ad Antiochia e poi trasportata a Costantinopoli e da questa città a Rapagnano con una serie di eventi miracolosi. Questa reliquia dal 22 al 24 giugno 2013 è stata traslata temporaneamente a Chiaramonte Gulfi in occasione delle annuali festività del Precursore. L’altra mano si trova invece nel monastero di Cettigne, in Montenegro; un tempo era la reliquia più preziosa dell’Ordine di Malta.

Due piccole reliquie si trovano nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista all’Olmo in Massaquano, una delle quali, conservata in un reliquiario d’argento, viene esposta e offerta al bacio dei fedeli nella ricorrenza della Decollazione il 29 agosto di ogni anno.

Nella chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è custodita una piccola quantità di sangue di san Giovanni Battista; è possibile vederlo in occasione delle due ricorrenze annuali del 24 giugno e del 29 agosto.

Un dito, donato dall’antipapa Giovanni XXIII, sarebbe conservato nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, in quanto corredo della Cattedrale.

Altre reliquie sarebbero conservate a Damasco, nella Grande Moschea degli Omayyadi. Un dente e altre reliquie si conservano nella cattedrale di Ragusa, un frammento di osso nella basilica di Vittoria, un altro dente insieme a una ciocca di capelli a Monza.

Una piccola quantità di ceneri si trova a Chiaramonte Gulfi, nella chiesa commendale dell’Ordine di Malta e dal 24 giugno 2013 nella stessa chiesa è conservata un’altra reliquia del Battista donata dal monastero domenicano del Rosario di Monte MarioRecentemente[non chiaro], entrambe le reliquie, dopo la ricognizione canonica da parte del vescovo di Ragusa Paolo Urso sono state poste in un nuovo artistico reliquiario in argento.

Pozzallo, in Sicilia, è custodito nella chiesa omonima, un piccolo frammento dell’ulna, annualmente portato in processione e nella chiesa di San Giovanni Decollato a Nepi, una reliquia è custodita dall’omonima Confraternita ed esposta in alcune cerimonie annuali.

Il volto della statua lignea di San Giovanni Battista ad Acitrezza

Una piccola reliquia è custodita nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma e nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista ad Aci Trezza, dove è festeggiato il 24 (giornata in cui dalla prima metà del 1700 si tiene anche la storica e caratteristica pantomima U pisci a mari) ed il 25 giugno, nonché il 29 agosto. Un frammento di osso nella basilica di San Giovanni Battista a Monterosso Almo.

Infine, i monaci copti del monastero di san Macario il Grande in Egitto hanno documentato il ritrovamento di alcune reliquie di San Giovanni Battista durante i restauri del loro monastero, intorno al 1970.[59]

Apparizione[modifica | modifica wikitesto]

L’unico luogo in cui si celebra un’apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all’ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d’argento) piena di monete d’oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l’acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri.[60][61] Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi “camele” è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula.

Il Battesimo di Giovanni e quello di Gesù[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni il Battista è colui che Cristo definì il più grande fra i nati di donna e dal quale Cristo si fece battezzare in un Battesimo di sola acqua. Nelle parole dello stesso Battista, tale sacramento è diverso da quello che sarebbe stato amministrato da Gesù Cristo, un Battesimo in acqua e Spirito Santo. La differenza sostanziale fra i due sacramenti era già stata recepita nella liturgia delle prime comunità cristiane, come risulta confermato dal secondo Battesimo che san Paolo apostolo amministrò ai Dodici mediante l’usuale imposizione della mani, in occasione del Concilio Apostolico di Efeso (Atti 19:1-8[62]). Anche gli Ebrei convertiti a Cristo erano tenuti a ripetere il rito battesimale secondo il differente Ordinale cristiano.

Nel solo caso di Gesù Cristo, al Battesimo in sola acqua di Giovanni non seguì un secondo Battesimo in acqua e Spirito Santo. Luca 3:21-22[63] menziona la discesa dello Spirito Santo su Gesù dopoché il Battista aveva terminato di battezzarlo.
Il Nuovo Testamento non esplicita se anche i Dodici siano stati battezzati due volte, prima col Battesimo di Giovanni e poi con quello di Cristo. Sant’Agostino e san Tommaso si espressero favorevolmente.[64] Tuttavia, la discesa dello Spirito Santo Dio sui Dodici nella solennità di Pentecoste avrebbe potuto anche rappresentare il completamento del Battesimo di Giovanni, come accadde per Gesù stesso. Tale seconda ipotesi dovrebbe essere verificata nelle fonti patristiche disponibili.

Fonte: Wikipedia

Festa di Sant’Antonio da Padova 13 Giugno

Giovedì 13 giugno 2024 – Festa di Sant’Antonio di Padova:
– Monastero delle Clarisse Cappuccine (Tonadico) ore 18.00 Messa in onore del Santo, a cui è dedicata la chiesa.
– Alle ore 20.00 Messa alla cappella di Passo Cereda, nella memoria liturgica del Santo di Padova.

– ore 20.00: Santa Messa al capitello di S. Antonio della Cortela.
La Messa feriale a Canal San Bovo è spostata al venerdì alle 20.00.

chiesa della Madonna dell’Aiuto – Ore 8.00 – S. Messa
segue Adorazione Eucaristica secondo il solito programma
°°°°°°°°
Monastero cappuccine ore 18.00 Santa Messa
Chiesa dei cappuccini
Passo Cereda – chiesetta di Sant’Antonio ore 20.00 S. Messa

°°°°°°°°
Unità Pastorale del Vanoi
Ore 20.00: Santa Messa al capitello di Sant’Antonio
alla Cortela

Santo Rosario con Telepace

Giovedì 29 Febbraio 2024 alle 20.15 presso la chiesetta della Madonna dell’Aiuto in centro a Fiera, verrà recitato il Santo Rosario.
Verrà registrato e trasmesso dall’emittente televisiva Telepace di Trento . 

Chiesa della Madonna Dell'Aiuto a Fiera - Foto Luciana Bettega
Chiesa della Madonna Dell’Aiuto a Fiera – Foto Luciana Bettega

 

Chiesa della Madonna Dell'Aiuto a Fiera - Foto Luciana Bettega
Chiesa della Madonna Dell’Aiuto a Fiera – Foto Luciana Bettega

 

 

Via Crucis delle parrocchie di Primiero e Vanoi

Qui di seguito trovi gli orari delle Via Crucis per il periodo di Quaresima dell’anno 2024 nelle varie unità Pastorali del Primiero e del Vanoi.

Soprapieve: 


Via Crucis in tutte le parrocchie (tutte le settimane ai seguenti orari)
23 febbraio – VIA CRUCIS DELLA COMUNITÀ
15.00 Arcipretale a Pieve
17.00 Siror – Tonadico
18.00 Transacqua – San Martino di C.
A Tonadico, durante la Quaresima,
la Messa feriale del venerdì non sarà celebrata.
Santa Messa alla Madonna dell’Aiuto ore 18.00.
Immagine vettoriale di Gesù è caricato della croce per plotter da taglio, sabbiatura e incisione

Via Crucis Imèr e Mezzano
Imer e Mezzano

22 marzo – VIA CRUCIS DELLA COMUNITÀ
18.00: VIA CRUCIS A IMER E A MEZZANO

VIA CRUCIS VENERDI’ 8 MARZO
ORE 18.00 a Imèr e Mezzano.
ORE 18.00 a Canal San Bovo con la catechesi del Vanoi, Imèr e Mezzano.


VIA CRUCIS VENERDI’ 1 marzo
Imèr e Mezzano.


VENERDI’ 23 FEBBRAIO

Ore 18.00 Via Crucis A Mezzano E Imer.

Venerdi’ 16 Febbraio
Ore 18.00 Via Crucis A Mezzano E Imer.

Valle del Vanoi.

VIA CRUCIS
VENERDì 22 marzo
ORE 17.00 A PRADE
ORE 20.00 VIA CRUCIS AL MAS
A CANAL SAn BOVO
PER I MISSIONARI MARTIRI

VIA CRUCIS VENERDI’ 8 MARZO
ORE 18.00 a Canal San Bovo con la catechesi del Vanoi, Imèr e Mezzano.

VIA CRUCIS VENERDI’ 1 marzo
ORE 17.00 A PRADE
ORE 16.00 A CANAL SAN BOVO presso il Giardino della casa di riposo.
Venerdì 23 Febbraio
Ore 17.00 A Prade
Ore 18.00 A Canal San Bovo
Venerdì 16 Febbraio ore 17.00 Via Crucis a Prade
Canal San Bovo
: tutti i venerdì ore 18.00 ci sarà la Messa ma non la via Crucis.p.s. Aggiorneremo di settimana in settimana le varie via Crucis organizzate dalle comunità.

 

Risultati immagini per via crucis nella campagna di tonadicoTonadico chiesetta di San Giacomo Risultati immagini per via crucis nella campagna di tonadico
Via Crucis di tutta l’Unità Pastorale di Soprapieve per la Pace nel mondo e la cura della Casa comune.
Sono invitate in modo particolare le famiglie dei ragazzi della catechesi.

 

 

 

Imposizione delle Ceneri

PERCHÉ LA QUARESIMA INIZIA COL MERCOLEDÌ DELLE CENERI
La celebrazione di oggi nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza: costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo. In questo giorno la Chiesa prescrive il digiuno e l’astinenza dalle carni. Simbolicamente, le ceneri indicano la penitenza, richiamano la caducità della vita terrena e la necessità della conversione

Mercoledì 14 Febbraio 2024 – Imposizione delle Ceneri

Ore 18.00: Santa Messa a Canal San Bovo
Ore 20.00: Santa Messa A Mezzano

Sante Messe nelle parrocchie di Soprapieve

8.00 Monastero delle clarisse cappuccine
18.00 Siror – Transacqua – Tonadico – San Martino C.
20.00 Arcipretale a Pieve
Per la comunità di Sagron Mis il rito delle ceneri avverrà nella Messa di domenica 18 febbraio alle ore 10.30 a Mis

Omelia del Santo Padre anno 2022 

Orari Sante Messe delle Ceneri Parrocchie di Primiero e Vanoi
Orari Sante Messe delle Ceneri Parrocchie di Primiero e Vanoi

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, il periodo che precede la Pasqua, ed è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, astensione che la Chiesa richiede per tutti i venerdì dell’anno ma che negli ultimi decenni è stato ridotta ai soli venerdì di Quaresima. L’altro giorno di digiuno e astinenza è previsto il Venerdì Santo.

«Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: «Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». Questa frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15) che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.

L’ORIGINE DI QUESTA CELEBRAZIONE

La celebrazione delle Ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo. Dal punto di vista liturgico, le ceneri possono essere imposte in tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma, avvertono i liturgisti, è opportuno indicare una celebrazione comunitaria “privilegiata” nella quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del cammino di conversione che si sta iniziando.

Il digiuno è importante per tutte le religioni: i musulmani celebrano il mese di Ramadan, gli ebrei il kippur e i cristiani la Quaresima.

LA DIFFERENZA CON IL RITO AMBROSIANO

A differenza del Rito Romano, in quello ambrosiano non c’è il rito del Mercoledì delle Ceneri. «La tradizione ambrosiana non ha mai conosciuto questo giorno, ma ha sempre rigorosamente dato avvio al periodo quaresimale con la domenica che introduce la Quaresima, appunto, in capite quadragesimae», ha spiegato monsignor Claudio Magnoli, responsabile del Servizio per la Pastorale Liturgica della Diocesi.

QUAL È IL SIGNIFICATO BIBLICO DEL SEGNO DELLE CENERI?

La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri:

1. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…” (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell’uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27).

2. Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).
Tratto da: Famiglia Cristiana

 

Sagra Patronale di Tonadico – San Sebastiano – 20 gennaio

Sabato 20 gennaio 2024
Sagra di San Sebastiano – San Bascian – Tonadico

Santa Messa ore 10.00 

Con la partecipazione della
Schützen Kompanie – Giuseppina Negrelli Primör

 

Schützen a San Sebastiano - Tonadico 2023
Schützen a San Sebastiano – Tonadico anno 2023

 

Schützen a San Sebastiano - Tonadico anno 2023
Schützen a San Sebastiano – Tonadico anno 2023

 

Scarica il Manifesto_SanBas-cian in formato pdf

Dal sito Santi e beati.

San Sebastiano Martire

20 gennaio – Memoria Facoltativa

Milano, 263 circa – Roma, 304 circa

 

I dati storici circa la figura di san Sebastiano sono limitati alla menzione nel più antico calendario della Chiesa di Roma, la «Depositio Martyrum», confluita nel «Cronografo» risalente al 354, e a una citazione nel «Commento al Salmo 118» di sant’Ambrogio vescovo di Milano. Una “Passio” scritta intorno al V secolo aggiunge che Sebastiano era un membro dei pretoriani, le guardie al diretto servizio dell’imperatore di Roma, ed era cristiano dalla nascita. Grazie al suo servizio, poteva portare conforto ai cristiani che erano destinati al supplizio. A sua volta fu denunciato come cristiano e condannato al supplizio delle frecce, per aver tradito la fiducia dell’imperatore Diocleziano. Ne uscì vivo ma non illeso: dopo le cure, si ripresentò a Diocleziano per rimproverarlo aspramente di quanto aveva commesso contro i cristiani. A quel punto, fu nuovamente condannato: frustato a morte, venne gettato, ormai cadavere, nella Cloaca Massima. Le sue spoglie furono però ritrovate e deposte nelle catacombe della via Appia. Le sue reliquie sono oggi venerate nella basilica di San Sebastiano fuori le Mura a Roma, tranne quella del cranio, custodita nella basilica dei Santi Quattro Coronati a Roma.

Patronato: Atleti, Arcieri, Vigili urbani, Tappezzieri

Etimologia: Sebastiano = venerabile, dal greco

Emblema: Freccia, Palma

Martirologio Romano: San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno.

Sagra di Sant’Antonio Abate gennaio – Transacqua

Sagra di Sant’Antonio – Gennaio 2022

DOMENICA 16 GENNAIO 2024 FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE
ore 11.00 Santa Messa a Transacqua
con la benedizione del sale e dei mezzi agricoli
Rimane la celebrazione delle 18.00

 

Sant'Antonio Abate Gennaio 2022

 

Risultati immagini per sant'antonio abateSant’Antonio nacque in Egitto intorno al 250 d.C., abbandonò ogni cosa per amore del Signor e presto si diffuse subito la sua santità.
In particolare, dopo la sua morte, affluivano folle di malati, soprattutto di un morbo particolare che procurava un enorme bruciore.
Per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costruì un ospedale e una Confraternita di religiosi.
Il Papa accordò loro il privilegio di allevare maiali per uso proprio, a spese della comunità, per cui i porcellini potevano
circolare liberamente fra cortili, strade e nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento. Il loro grasso veniva usato per curare l’ergotismo, che venne chiamato “il male di s. Antonio” e poi “fuoco di s. Antonio” (herpes zoster). Per questo, nella religiosità popolare, il maiale cominciò ad essere associato al grande eremita egiziano, poi fu considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla.

********************************************************

🎼