Storia della Chiesa di Mis

“acqua, vento, neve e giazo”
Un tragico evento nella storia di Mis

Il 26 dicembre del 1794 non fu certo un bel giorno per la comunità di Mis.
Una disgrazia di immane proporzione si scagliò su Mis di Sotto. 17 persone, tranquillamente a riparo nelle loro case, morirono investite da una massa di “acqua, vento, neve e giazo”. Per lo più bambini e giovani sotto i 40 anni.
Nell’abside della chiesa di Mis una vetrata intitolata a Santo Stefano rammenta quella data e di questo fatto la memoria popolare serba ancora il ricordo.
Veronica Salvadori abitante a Sagron di sotto racconta che: “Quela òlta le vegnù đo na slavina là inte, i se ha salvà quei che le vegnesti qua fòra a messa, la e vegnesta đo intant messa… quei che le vegnest a messa i se ha salvà”.

Quella volta è caduta una slavina là dentro (a Mis), si sono salvati quelli che sono venuti qua fuori (a Sagron) a messa, è caduta durante la messa…quelli che sono venuti a messa si sono salvati.

Il 30 dicembre 1794 si registra il decesso di 17 persone di Mis, abitanti nelle case segnate con i numeri 1, 3 e 5. Le cause segnalate sono: “disgrazia” per 14 casi; “immerso da vento e neve gelata”; “spavento o paura”; “immersa da acqua, vento, neve e giazo”.

Elenco dei defunti (tratto da: registro dei morti per la villa di Sagron dal principio dell’anno 1784 fino all’anno 1842. Archivio Parrocchiale di Sagron Mis)
1. Vittore fu Sebastiano Broch fu Vittore da Mis di sotto (casa 1, età 41 anni)
2. Giovanni Domenico di Giovanni Battista fu Giovanni Broch da Mis di sotto (casa 3, età 23 anni)
3. Giovanni Francesco Domenico fu Francesco fu Giovanni Broch da Mis di sotto (casa 3, età 17 anni)
3. Giacomo Stefano di Bartolomeo fu Giacomo fu Giovanni Battista Broch da Mis di sotto (casa 5, età 12 anni)
4. Caterina moglie di Giovanni Battista fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 48 anni)
5. Lucia moglie di Bartolomeo fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 40 anni)
6. Lucia Nazalina di Giovanni Battista fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 16 anni)
7. Maria Elisabetta di Giovanni Nepomuceno fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 20 anni)
8. Lucia Domenica Teresa di Bartolomeo fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 14 anni)
9. Paola Orsola di Giovanni Battista fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 8 anni)
10. Pietro Paolo di Giovanni Battista fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 10 anni)
11. Caterina Giustina di Giacomo di Giovanni Battista fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 1 anno)
12. Maria Domenica Maddalena di Giovanni Nepomuceno fu Giacomo Broch da Mis di sotto (casa 5, età 12 anni)
13. Angela di Bartolomeo fu Giacomo fu Giovanni Battista Broch da Mis di sotto (casa 5, età 9 anni)
14. Mariadomenica figlia di Bartolomeo fu Giacomo Broch dal Mis di sotto (casa 5, età 2 anni)
15. Giovanni Domenico di Vittore fu Bartolomeo fu Giovanni Battista Broch da Mis di sotto (casa 3, età 11 anni)
16. Maria Domenica moglie di Giovanni di Giovanni fu Giovanni Broch da Mis di sotto (casa 3, età 21 anni)
17. Bartolomea moglie di Giovanni Battista fu Giovanni fu Giovanni Battista Broch da Mis di sotto (casa 3, età 64 anni)

Vetrata ritagliata MIS

Il racconto di Veronica continua dicendo:

“Le vegnù đo la levina, che l’era el dì de San Stefen, e dopo i avea fat el voto de dier proprio quel dì, ai vintisie de dicembre, la messa là inte, che sò che i ne mandèa semper inte a messa.

…i contèa che i catèa sta đent là ten banchét de la farina… e i li catèa đo par la cosìna col mescol te man, col pirón te man…”

È caduta la slavina, era il giorno di Santo Stefano e dopo hanno fatto il voto di dire proprio quel giorno, il ventisei di dicembre, la messa là dentro (al Mis), mi ricordo che ci mandavano sempre dentro a messa.
Raccontavano che trovavano la gente nella cassapanca della farina, li trovavano in cucina con il mestolo e la forchetta in mano…

L’origine del culto religioso a Sagron Mis

Il tragico fatto del 1794 con la valanga che provocò tanti morti, viene preso a pretesto per rimarcare come la frazione di Mis sia stata per lungo tempo dipendente da Sagron dal punto di vista della pratica religiosa.
Verso la fine del Cinquecento, una comunità ormai organizzata si era stabilita in quest’area e, attorno agli anni venti del Seicento, manifestò la necessità di un luogo di culto. Sorse così la prima chiesa in località Marcói.
Agostino Ambrosino, vicario generale del vescovo di Feltre Agostino Gradenigo, concedeva, infatti, nel 1625, licenza”agli uomini della villa di Sagron di edificare una chiesa o oratorio” in un luogo designato dal sacerdote Antonio Paternolo pievano di Servo [cancelliere del vescovo in occasione della visita pastorale del 1622] a ciò delegato. La chiesa sorse a Sagron di sotto con la dedicazione alla Madonna di Loreto e la prima messa fu celebrata il 10 settembre 1630.
Nel 1793 la chiesa fu distrutta da un incendio ed il culto si trasferì ai Salvadori, l’attuale Sagrón, divenuto nel frattempo il luogo di riferimento e dove immediatamente iniziò la costruzione di una nuova chiesa, terminata nel 1795.
Tuttavia, la vecchia cappella dei Marcói non venne dimenticata e, nel 1812, grazie all’interessamento di due fratelli benefattori, Giovanni Battista e Domenico Marcon, fu riedificata con dedicazione alla Madonna di Caravaggio.
La famosa alluvione del 1882 compromise irrimediabilmente l’area cimiteriale e quella del 1966 arrivò a danneggiare l’edificio medesimo.
Una leggenda attorno a questa cappella non poteva mancare e racconta che dal furioso incendio si fosse salvata solamente la preziosa raffigurazione settecentesca della Vergine Lauretana.

Cappella Madonna di Caravaggio il giorno della sagra, 26 maggio 2013
Foto: Broch Flavio

La Messa ai Marcoi

Dopo 300 anni finalmente una chiesa a Mis
Passarono quasi trecento anni prima che alla comunità di Mis venisse concesso il benestare di edificare presso la frazione una cappella. In quei tre secoli, la popolazione era costretta a continui spostamenti nel raggiungere la chiesa di Sagron per la celebrazione delle funzioni e per la sepoltura dei suoi morti, percorrendo un sentiero poco agevole, con qualsiasi condizione meteorologica e in qualunque stagione.

Nel 1895, l’Ordinariato concesse la licenza di edificazione di una cappella pubblica.

Al Rev.do signor Curato di Sagron e Miss

In relazione all’istanza dei 27 dicembre 1894 dei Rappresentanti la frazione di Miss favorevolmente appoggiata dal Molto Reverendo Signor Parroco Decano di Primiero e diretta ad ottenere la licenza di poter erigere in Miss una Cappella pubblica allo scopo di potervi celebrare la santa Messa ed amministrare la santa Comunione agli infermi per Viatico in casi urgenti e per comunicare gli ammalati ed invalidi nel tempo pasquale e qualche volta fra l’anno, l’Ordinariato trova di rescrivere che ben volentieri aLicenza edificiale MISccorderà l’implorata licenza quando il Comune di Sagron e Miss con formale conchiuso comunale sottoscritto dalla Rappresentanza e da rimettersi a quest’Ordinariato si sarà obbligato in perpetuo di conservare in uno stato decente la cappella da erigersi. Di ciò vorrà rendere edotti i frazionisti di Miss.

Dal P. V. Odinariato
Trento, 16 gennaio 1895
Eugenio Carlo
Vescovo

Fu così, che durante la reggenza di don Felice Cavada, famoso in tutta la valle fino ad Agordo, fu eretta la chiesa della Beata Vergine delle Grazie a Mis. Era il 1901.

Nel dicembre del 1901, La voce cattolica riporta la seguente notizia:
Il 26 luglio fu benedetta la prima pietra della chiesa di Mis, ora coperta di tegole e neve
La chiesa venne benedetta il 20 luglio 1903, passarono poi altri dieci anni prima che venisse Consacrata il 20 luglio 1913.
Inizialmente si celebravano esclusivamente le messe infrasettimanali, il martedì ed il venerdì.
Pia Broch di Mis, racconta: “…la sagra semper fata qua… dopo i funerai e po dopo i disea messa dòi olte ala settimana alora che i preti i stèa qua, la messa feriale… el marti e el vender e dopo i fèa dotrina te scuola… e la domenega era la messa in parrocchia e quei del Mis i se sentèa đo a destra…
…la sagra sempre fatta qua…così i funerali e la messa due volte alla settimana quando i preti erano qui stabili, la messa feriale…il martedì e il venerdì e poi facevano dottrina a scuola…la domenica c’era la messa in parrocchia e quelli di Mis si sedevano a destra…
Successivamente, “…con il 1. Giugno 1950 è stata permessa da codesta Rev. Curia la celebrazione di una messa tutte le domeniche e in alcune feste nella chiesetta della frazione di Miss per la comodità della gente di Miss” (don Luigi Sottoriva).