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Chiesa Arcipretale con vista di Primiero San Martino di Castrozza
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L’ Estate 23 con Noi Primiero & Vanoi si è colorato di due attività – Grest a Canal San Bovo e Campeggio a Fano – ricche di entusiasmo con la voglia di stare assieme, condividere e trovare nuove amicizie.
Per entrambe le esperienze le parole “… camminerò a un passo da te …” della canzone di Mr. Rain “Supereroi” sono state il filo conduttore per partecipanti e animatori. Mettersi in gioco al servizio del prossimo, la voglia di crescere assieme, il lavoro di squadra ha richiesto impegno e fatica ed allo stesso tempo ha portato ciascuno a scoprire e condividere abilità, doni e talenti.
AMICI PER SEMPRE …
Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati lo scorso anno: il significato dato alla parola
GREST = Gioia, Ragazzi, Entusiasmo, Sorrisi, Tremedamente felici !!!! Questa la sintesi delle due settimane di Grest presso l’oratorio di Canal San Bovo dal 3 al 14 luglio scorso.
72 bambini e ragazzi di elementari e medie con 18 giovani animatori oltre agli adulti, hanno riempito di musica, balli, giochi e risate non solo il piazzale dell’oratorio ma anche i sentieri, le strade e le piazze che sono state percorse.
Meritano una citazione speciale le tre visite ai nonni della Casa di Riposo Apsp “Valle del Vanoi”.
Bellissimi i volti dei bambini e dei nonni incantati dalla bravura e dall’obbedienza dei cani da ricerca, così pure il coinvolgimento di tutti quando, con don Augusto, è stata celebrata la Santa Messa.
Un intreccio di esperienze che hanno appassionato: i coinvolgenti pomeriggi con i volontari dei gruppi di Canal San Bovo della Croce Rossa e dei Vigili del Fuoco, per le vie di Mezzano alla scoperta di “cataste & canzei “, al ranch di Simonetta ai Giaroni con la visita guidata nel mondo dei cavalli o alla ricerca di refrigerio dal caldo al parco fluviale.
E ancora una trama che ha visto coinvolte realtà locali: i ragazzi ed educatori di Appm Centro Peter Pan, il laboratorio con il centro residenziale del Piccolo Principe, le gustose merende a Passo Gobbera, Maso Paradisi e Bar Al Parco di Zortea.
E poi ancora il gran finale con le famiglie, la celebrazione della Santa Messa, la convivialità della cena tutti assieme, grazie al Gruppo Animatori di Canal San Bovo, e a teatro, l’inno del GREST cantato a squarciagola dai ragazzi per ricordarci che siamo tutti “Supereroi” se con empatia ….Camminerò a un passo da te, Se avrai paura allora stringimi le mani…
Gabriella
… CAMMINERO’ A UN PASSO DA TE
Da domenica 20 a sabato 26 agosto si è svolto il campeggio a Fano per i ragazzi delle medie.
Una settimana calda di emozioni e calda anche meteorologicamente durante la quale i 37 ragazzi accompagnati da 7 giovani animatori e 5 adulti hanno condiviso un cammino di vita.
Alloggiati presso Villa Alto Prelato (Pu – Marche) l’avventura è incominciata con la partecipazione alla Santa Messa a Canale in onore del patrono San Bartolomeo portando all’altare alcuni oggetti per simboleggiare come condividendo la stessa esperienza le storie s’intrecciano, il gioco e la musica portano allegria ed entusiasmo e sarà compito di ciascuno prendersi cura e sostenere reciprocamente l’altro come dei veri supereroi.
Infatti le parole della canzone di Mr Rain hanno aiutato nella riflessione: martedì a Gradara i ragazzi hanno intervistato le persone chiedendo chi è per loro nella vita quotidiana il Supereroe e se lo sanno di essere per qualcun altro.
Mercoledì le parole della seconda strofa della canzone hanno preso spessore: la giornata presso la comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano ha portato il gruppo ha conoscere chi ha toccato il fondo nella propria vita e ora, aiutati da altri, ricercano la gioia di vivere.
Al mattino la visita alla struttura dai vari settori artigianali, alla scuola, al canile e le strutture per lo sport, a seguire il pranzo in comunità con le oltre 700 persone accolte e nel pomeriggio le testimonianze.
Un’esperienza toccante che ha fatto riflettere molto tutto il gruppo sul costo delle scelte di vita.
La settimana si è poi arricchita con le giornate al mare presso la spiaggia dei Talenti dove giochi in acqua, sul bagnasciuga e il relax sui lettini ha abbozzato tutti. E per non farsi mancare una giornata all’Aquafan di Riccione con l’adrenalina che conquista tutti.
Jennifer
GRAZIE DI CUORE A TUTTI bambini, ragazzi, famiglie e in particolare ai giovani animatori e agli adulti che hanno donato il loro tempo e con il cuore, le mani e la testa sono state gemme preziose per appassionare quest’estate.
Domenica 27 Agosto ore 17.30 incontro con Pasquale Ferrara – Ambasciatore e Direttore Generale per gli affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Esteri.
L’incontro si terrà presso la Sala Negrelli della comunità di Valle di Primiero, Via Roma, 19 – Tonadico. (località Tressane).
La storia di Helen, nigeriana approdata in Trentino dopo una drammatica esperienza migrante e qui diventata cristiana, apre la Lettera dell’arcivescovo Lauro alla comunità trentina in occasione del patrono San Vigilio, dal titolo “Lievito e sale”.
Un testo di immediata lettura, nel quale monsignor Tisi racconta anzitutto l‘emozione provata nel conferire il sacramento del Battesimo ad una donna simbolo di tanti “viaggiatori in fuga ai quali, dopo aver rubato i sogni, neghiamo – scrive – un porto ove provare a ritrovarli. Senza però poter togliere loro la capacità di sperare, alla quale noi, per contro, abbiamo da tempo abdicato”.
Lettera alla comunità, Lievito e Sale
Don Lauro invita a riscoprire e praticare la bellezza di “parole che curano”: quelle evangeliche, certo, che hanno ridato speranza ad Helen, e prima ancora quelle con cui ci relazioniamo agli altri. “Le parole curano solo se prima si è stati capaci di ascoltare. Ma quanto siamo disposti realmente ad ascoltare?” si interroga monsignor Tisi, aggiungendo come “supini per ore su uno schermo, bombardati di ‘post’ e immagini, le parole altrui” rischino di essere solo “una scontata colonna sonora delle nostre giornate”. “Ascoltare è fissare l’attenzione su un volto. Per interpretare anche i silenzi con cui ci parlano tante umanità ferite e in preda alla nostalgia della speranza” annota l’Arcivescovo.
Monsignor Tisi attribuisce un ruolo chiave agli operatori della comunicazione, invitati dal Papa stesso a ‘parlare con il cuore’, “ovvero – concretizza don Lauro – ricercare e dire la verità, ma farlo con carità”. L’Arcivescovo ringrazia i comunicatori “per il loro servizio cruciale e spesso sottovalutato”. Rivolge però loro un appello a “non lasciarsi fagocitare dalla fretta produttiva. Ad avere attenzione ai volti e sentirsi parte delle storie” raccontate, sull’esempio di don Milani e del suo “I care”, “mi sta a cuore”.
Di fronte alle contraddizioni in cui l’umanità si dibatte – “declamiamo pace e perseguiamo la guerra, imbracciamo volontariamente una pala per fermare il fiume di fango che spazza via la quotidianità delle persone cementata di costanza e sacrifici e, al contempo, maneggiamo uno smartphone quasi fosse una clava” – la guida della Chiesa trentina denuncia una “perdita di credibilità dilagante che tocca ogni istituzione e ogni ambito sociale. Essere credibili è oggi la grande sfida che abbiamo tutti davanti”.
Riguadagnare credibilità secondo l’Arcivescovo è possibile, prendendo atto che “abbiamo innescato una macchina capace di fagocitare l’umano, mettendo ai margini il valore intrinseco di ogni persona”, dentro un “sistema che genera ansia e disperazione e dal quale molti, comprensibilmente, provano drammaticamente a smarcarsi”.
“Perseguiamo – è il monito poco più avanti di Tisi – il confronto delle idee e usciamo dalle parole-sentenza, non facciamo volteggiare la clava del pregiudizio e della delegittimazione dell’altro”.
Per il credente il modello della credibilità è pienamente incarnato da Gesù di Nazareth, capace di assumere come “forma fondamentale di comportamento la povertà (…), espressione di libertà radicale e di fiducia incondizionata nel Padre”.
“Il Dio di Nazareth – scrive don Lauro – si fa povero di sé e non agisce in concorrenza all’uomo. Si fa umano perché l’uomo possa crescere”. Un modello di comportamento essenziale anche per la Chiesa, chiamata ad essere “lievito e sale”, gli elementi al centro della Lettera: “questa – argomenta l’Arcivescovo – è la vocazione della Chiesa: porsi in ascolto della vita e far parlare il reale, perché siamo emozione, vissuto, prima che idee”. Una Chiesa “non presuntuosamente arroccata nelle sue certezze, ma povera e serva. Chiamata a rifuggire l’autoritarismo, colpevole di spegnere la pazienza della tolleranza e la libertà del dialogo”.
Don Lauro si sofferma poi sulla prospettiva che vedrà la Diocesi, a partire dall’autunno prossimo, assumere la gestione del convento dei Cappuccini a Trento. L’Arcivescovo conferma l’intenzione di mantenere in vita la mensa dei poveri e ad alcune attività già in essere, individuando nel Convento un luogo di ricarica spirituale attorno alla Parola di Dio e un “cuore pulsante di vita caritativa e fraterna, a beneficio della comunità cittadina e diocesana. All’interno della struttura – precisa –, oltre ai servizi ecclesiali più vicini al mondo della povertà, prenderanno dimora la famiglia di un diacono permanente e alcune religiose. Vi troverà casa anche la comunità degli studenti universitari”.
Parola, Pane, Poveri: ecco le “tre parole-icone” o l’“unico algoritmo della nostra fede”, come lo definisce monsignor Tisi, in contrasto alla diffidenza suscitata dalla “deriva digitale” che trova l’apice nell’abuso dell’intelligenza artificiale. L’antidoto? Le pagine evangeliche e le storie che raccontano la bellezza dell’umano. Come il padre capace di donare al proprio figlio una parte del proprio polmone. “Questa – chiosa don Lauro, prima di affidarsi a un’intensa preghiera di Dietrich Bonhoeffer – è la credibilità dell’amore: dare respiro alla vita”.
Il 10 luglio alle 20.45 presso l’oratorio di Pieve – Fiera, 1° incontro della rassegna estiva 2023 con Giovanni Grandi.
Virtuale è reale.
Aver cura delle parole per aver cura delle persone
Giovanni Grandi virtuale è reale
In quanti modi si può commentare il Manifesto della Comunicazione non Ostile? In tantissimi, perché i “principi” sono fatti proprio per osservare meglio quel che accade nella dimensione online, per ritrovare esperienze personali e per discuterne insieme. Il libro propone 10 percorsi: vicende di cronaca e particolari che emergono dall’analisi antropologica si intrecciano, per riflettere in modo lieve ma concreto. Lo trovate qui: https://www.paoline.it/news/novita-libri/3451-virtuale-e-reale.html
In occasione del a festa del Carmine Domenica 9 luglio 2023 alle 20.30 nella chiesa di Mezzano riprosta della serata “ un racconto a piu’ voci” sui dipinti di Vittorio Melchiori con la partecipazione del coro parrocchiale e voci narranti.
DOMENICA 16 LUGLIO:
ORE 9.00 SANTA MESSA DELLA COMUNITA’
ORE 17.00 VESPRI E PROCESSIONE CON LA MADONNA DEI CARMENI PER LE VIE DEL PAESE. LUNEDI’ 17.00 LUGLIO:
ORE 9.00 SANTA MESSA IN RINGRAZIAMENTO
giovedi’ 29 giugno solennità dei Santi Pietro e Paolo
Nella chiesa di Transacqua Santa Messa ore 18.00 per le vocazioni sacerdotali. Don Silvio ha a cuore i cristiani perseguitati della Siria quanti desiderano essergli vicino in questo momento di grazia possono fare un’offerta per questa intenzione.
GIOVEDÌ 13 LUGLIO 2023 ore 10.30 a PASSO VALLES CELEBRAZIONE EUCARISTICA in onore di san Enrico
La chiesetta di Sant’ Enrico al Passo Valles fa parte della Parrocchia di San Martino di Castrozza.
Si trovava nell’ex cimitero di guerra di Paneveggio ed è stata portata al Passo Valles da Enrico Cemin che l’ha ristrutturata.
Nei mesi estivi, una volta alla settimana, viene celebrata una messa.
Sant’ Enrico II
Nome: Sant’ Enrico II
Titolo: Imperatore
Nascita: 6 maggio 972, Bad Abbach o Hildesheim, Germania
S. Enrico nacque nel 972 da Enrico, re di Baviera e da Gisela, figlia di Corrado re di Borgogna. Ebbe ottima indole, nobili sentimenti e rara virtù: qualità che fecero di lui un imperatore santo.
Incoronato da Benedetto VIII il 22 febbraio del 1014, Enrico comprese quanto gli fosse necessaria la umiltà per non prevaricare; e la cercò e l’esercitò quindi in tutti i suoi atti. Era solito dire che Iddio voleva due cose da lui: la santificazione propria ed il benessere dei sudditi: programma che il glorioso monarca svolse lodevolmente in tutta la sua vita.
Unitosi in matrimonio con S. Cunegonda, conservò nella vita coniugale la perfetta castità, tanto da poter dire, in fin di vita, ai genitori di lei: Io ve la rendo illibata come me la deste.
S. Enrico per difendere la giustizia conculcata, ebbe anche a sostenere molte guerre, con le quali rese il suo nome sempre più temuto e rispettato.
In esse riusciva sempre vittorioso: ma il santo re prima di attaccar battaglia pregava e faceva pregare i soldati. In questo modo potè scacciare dall’Italia i Greci che, alleati dei Turchi, minacciavano la stessa Roma.
Eresse a sue spese molte cattedrali, fra cui quella di Bamberga, dedicata ai Ss. Pietro e Paolo, che fu consacrata dallo stesso Pontefice di Roma; restaurò molte chiese danneggiate dagli eretici, eresse sedi vescovili, fondò orfanotrofi.
Il suo zelo si spinse tanto avanti da riuscire a convertire Stefano, re di Boemia, il quale a sua volta portò tutta quella nazione alla vera religione.
In mezzo alle terrene grandezze, S. Enrico sentiva di non essere pienamente soddisfatto, perché bramava di servire unicamente a Dio. Per questo, essendo amico del beato Riccardo, abate di Verdun, fece istanze presso di lui per poter entrare nel suo monastero. Ma l’abate, vedendo il bene che il santo re faceva ai popoli, non glielo permise: e S. Enrico inchinò riverente il capo all’ubbidienza e tornò alla reggia.
Anche nelle infermità S. Enrico benediceva Dio: così sopportò con esemplare rassegnazione la contrazione di una coscia che lo rese zoppo per tutta la vita.
Circondato dai grandi dell’impero e da molti vescovi, santamente spirò in Grône il 13 luglio del 1024.
Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Bamberga ed egli fu canonizzato da Eugenio III nel 1145.
PRATICA. Impariamo da questo Santo a non lasciarci assorbire completamente dagli affari terreni, ma solleviamo spesso nostro pensiero al cielo, perché il Paradiso sarà la nostra vera patria.
PREGHIERA. O Dio, che quest’oggi trasferisti il tuo beato confessore Enrico dal fastigio del terreno impero al regno eterno, ti supplichiamo umilmente che come tu, prevenendolo colla tua grazia, gli facesti superare le lusinghe del secolo, così faccia che noi resistiamo, a sua imitazione, alle attrattive del mondo e giungiamo a te con cuore puro.
MARTIROLOGIO ROMANO. Sant’Enrico, che imperatore dei Romani, si adoperò insieme alla moglie santa Cunegonda per rinnovare la vita della Chiesa e propagare la fede di Cristo in tutta l’Europa; mosso da zelo missionario, istituì molte sedi episcopali e fondò monasteri. A Grona vicino a Göttingen in Germania lasciò in questo giorno la vita.
IMER – Festa Patronale dei Santi Pietro e Paolo – 2 luglio 2023 Santa Messa ore 10.00 al Piazzale dei Piazza del Comune di Imèr.
In questa occasione ricorderemo il 70° anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Imèr.
La Santa Messa delle ore 20.00 ai Masi è sospesa
Mercoledì 28 giugno alle 18.00 Santa Messa nella cappella dei Masi
Confessioni sabato 1 luglio dalle 17.00 alle 18.00 nella chiesa di Mezzano