Domenica 11 luglio 2021 l’arcivescovo Lauro Tisi sarà con noi in Primiero e Vanoi.
Alle ore 11 celebrerà la Santa Messa a Sagron.
Alle ore 16 celebrerà la Santa Messa a Zortea.

Diocesi di Trento
Imèr Mezzano Fiera di Primiero Transacqua Tonadico Siror Sagron-Mis San Martino di Castrozza Canal San Bovo Caoria Ronco Prade Zortea



Chi è suor Serafina Micheli?
Fonte delle notizie, Santi e Beati.
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Beata Maria Serafina del Sacro Cuore (Clotilde Micheli) Fondatrice |
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Imer, Trento, 11 settembre 1849 – Faicchio, Benevento, 24 marzo 1911 |
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La sua vita è la prova provata che, quand’anche una “telefonata celeste” indirizzasse chiaramente una persona verso una ben definita vocazione, la concretizzazione di questa è affidata al discernimento ed alla faticosa ricerca personale, da cui nessuno è esentato, tantomeno i santi. Clotilde Micheli nasce l’11 settembre 1849 a Imèr (Trentino) e dalla famiglia avrebbe tutto ciò che serve a far sbocciare una vocazione religiosa: un papà soprannominato “giusto”; una mamma che si divide tra casa e chiesa e che attira, come pensano i suoi vicini, le benedizioni del cielo sul paese; una sorella che sembra avere il filo diretto con il paradiso e che riceve in visione precise indicazioni sulla futura vita religiosa di Clotilde. Le visioni, appunto, di cui oggi non si parla volentieri: ne beneficiano prima la sorella e poi la stessa Clotilde, ma non sono, come a prima vista sembrerebbe, un particolare privilegio, casomai un tormento. Perché se, proprio grazie alle visioni, è ben chiaro il progetto di Dio su di lei, queste accentuano anche le sue fatiche per attuarlo. In particolare, le sembra evidente che Dio non la vuole suora tra le tante già esistenti, bensì fondatrice di una nuova congregazione che abbia lo specifico scopo di adorare la SS. Trinità, con speciale devozione alla Madonna ed agli Angeli, quali modelli di preghiera e di servizio. Ma dato che il diventare fondatrice non è precisamente come bere un bicchier d’acqua, ecco le prime difficoltà, che sembrano a dir poco insormontabili. Gli ostacoli maggiori non li riscontra in famiglia, che anzi la sollecita a rispondere alla sua vocazione, piuttosto in lei ed in chi dovrebbe consigliarla e sostenerla. Monsignor Agostini, futuro patriarca di Venezia, la incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa, ma lei si spaventa ed ha paura di non essere all’altezza della situazione; si trasferisce a Padova, dov’è sostenuta da un altro consigliere spirituale illuminato, che però muore troppo presto; con un sotterfugio qualcuno cerca di farla sposare e lei scappa in Germania, dove si sono trasferiti i genitori, e per otto anni si mette al servizio dei malati come infermiera piena di dolcezza e carità, ma neanche questa è la sua strada. Per farla breve, tra una spinta ed un tentennamento, Clotilde a 38 anni ancora non ha capito dove il Signore la sta attirando. Decide così di andargli incontro, iniziando un pellegrinaggio a piedi che ha come meta Roma e come tappe intermedie i principali santuari mariani. Qui entra nell’Istituto delle Immacolatine prendendo il nome di suor Annunziata, ma vi rimane poco più di due anni, il tempo cioè per accorgersi che non è quello il posto per lei. L’irrequieta Clotilde prosegue così il suo viaggio verso Caserta, nei cui dintorni, finalmente, riesce a raccogliere le prime cinque ragazze che a giugno 1891 prendono il velo insieme a lei: nascono così le Suore degli Angeli, adoratrici della Trinità, proprio come fin da ragazza aveva sognato. Lei prende il nome di Suor Maria Serafina del sacro Cuore ed appena un anno dopo alle sue prime suore viene affidato un orfanotrofio. L’assistenza all’infanzia ed alla gioventù abbandonata diventa così il carisma specifico, coniugato alla preghiera adorante che Madre Serafina sente come loro impegno primario. “Figliole mie, imparate a sorridere sempre”, raccomanda, mentre lei è la prima ad esercitarsi quando arriva la malattia, attraversa l’incomprensione di alcune consorelle, fa fronte alle calunnie che minano ed indeboliscono sempre più il suo fisico. Non aveva detto un giorno: “Signore non so amarti, ma insegnami a patire, che patirò per amore”? Probabilmente le tocca anche una lunga notte dello spirito, se ad una consorella confida: “So che amo il Signore, ma non lo sento”. Così, consumata dalle sofferenze fisiche e morali, spira il 24 marzo 1911, esattamente un secolo fa, mentre le sue figlie continuano “come gli Angeli ad adorare la Trinità e sono sulla terra come essi sono nei cieli”. Proclamata venerabile nel 2009, Madre Serafina Micheli è stata beatificata il 28 maggio 2011. Autore: Gianpiero Pettiti Fonte delle notizie, Santi e Beati.
Clotilde Micheli nacque a Imer (Trento) l’11 settembre 1849 da genitori profondamente cristiani; a 3 anni come si usava allora, ricevé il Sacramento della Cresima, a Fiera di Primiero dal vescovo-principe di Trento mons. Tschiderer; a 10 anni ricevé la Prima Comunione.
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Stai aspettando l’estate per divertirti insieme ai tuoi amici?
Ecco il programma di quest’estate per i nostri ragazzi! Scarica qui la scheda di adesione da compilare e il modulo con la liberatoria per l’utilizzo dei dati personali.




Unità Pastorale di Soprapieve
Maggio 2021:
il mese della preghiera incessante
per la fine della pandemia
e per la ripresa delle attività sociali
e lavorative
MADONNA DELL’AIUTO (in centro a Fiera) – Dal
lunedì al venerdì ore 20.00
TRANSACQUA – Lunedì e giovedì ore 17.30
TONADICO – Dal lunedì al giovedì alle ore 20.00 – Venerdì ore 17.30
SIROR – Dal lunedì al venerdì alle ore 17.30
SAN MARTINO di C. – Dal lunedì al sabato alle ore 17.30
In comunione con il Santo Padre, sull’esempio delle prime comunità cristiane, in questo
momento di grande prova, eleviamo al Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria,
l’incessante supplica per la fine della pandemia, che affligge il mondo da ormai più di un anno e
per la ripresa delle attività sociali e lavorative.
In particolare oggi, la nostra Comunità desidera pregare…
1 PER I DEFUNTI
2 PER COLORO CHE NON HANNO POTUTO SALUTARE I PROPRI CARI
3 PER I CONTAGIATI E I MALATI
4 PER LE DONNE IN ATTESA E I NASCITURI
5 PER I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI
6 PER I GIOVANI
7 PER LE FAMIGLIE
8 PER GLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE
9 PER GLI ANZIANI
10 PER LE PERSONE CON DISABILITÀ
11 PER I POVERI, I SENZA TETTO E LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ ECONOMICA
12 PER LE PERSONE SOLE E PER COLORO CHE HANNO PERSO LA SPERANZA
13 PER I CARCERATI
14 PER GLI SCIENZIATI E GLI ISTITUTI DI RICERCA MEDICA
15 PER I MIGRANTI
16 PER LE VITTIME DELLA VIOLENZA E DELLA TRATTA UMANA
17 PER I RESPONSABILI DELLE NAZIONI E DEGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI
18 PER I MEDICI E GLI INFERMIERI
19 PER LE POPOLAZIONI IN GUERRA E LA PACE NEL MONDO
20 PER I FARMACISTI E IL PERSONALE SANITARIO
21 PER GLI OPERATORI SOCIO-ASSISTENZIALI
22 PER I VOLONTARI
23 PER LE FORZE DELL’ORDINE, I MILITARI E I POMPIERI
24 PER COLORO CHE GARANTISCONO I SERVIZI ESSENZIALI
25 PER GLI INSEGNANTI, GLI STUDENTI E GLI EDUCATORI
26 PER I LAVORATORI E GLI IMPRENDITORI
27 PER I DISOCCUPATI
28 PER IL PAPA, I VESCOVI, I PRESBITERI, I DIACONI
29 PER LE PERSONE CONSACRATE
30 PER LA CHIESA
31 PER LA FINE DELLA PANDEMIA E LA RIPRESA DELLA VITA SOCIALE E LAVORATIVA



La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Costituzione Italiana – Articolo 4


FESTA DEL PERDONO!!!
I ragazzi e le ragazze della IVa elementare hanno la gioia di annunciare
alle Comunità cristiane di Soprapieve che celebreranno,
per la prima volta, il Sacramento della Riconciliazione.
IN CHIESA ARCIPRETALE A FIERA:
Mercoledì 21 aprile ore 16.30 –
Gruppi di TONADICO e TRANSACQUA
Giovedì 22 aprile ore 18.15 –
Gruppi di SIROR e FIERA
IN CHIESA A SAN MARTINO DI CASTROZZA:
Sabato 24 aprile ore 17.00 – Ragazzi di 4a -5a elementare

Abbiamo un Dio amico della pace
e gli abbiamo fatto benedire le armi
Abbiamo un Dio affettuoso
e l’abbiamo presentato distratto
Abbiamo un Dio vivo
e l’abbiamo reso libresco
Abbiamo un Dio semplice
e l’abbiamo fatto diventare un rompicapo
Abbiamo un Dio dalla forza liberante
e l’abbiamo presentato opprimente
Abbiamo un Dio amore
e l’abbiamo ridotto
a esattore delle imposte
Abbiamo un Dio
dalla vicinanza commovente
e l’abbiamo rinchiuso
nel “teologhese”
Abbiamo un Dio simpatico
e l’abbiamo reso noioso
In una parola:
a furia di pensare e parlare male di Dio,
l’abbiamo ridotto al silenzio.

Giovedì 25 aprile 2024 alle ore 10.30,
FESTA PATRONALE DI SAN MARCO a Transacqua.
Santa Messa solenne della Comunità.
Segue festa degli anziani.
San Marco, ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sé nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove scrisse il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l’apostolo Paolo, che incontrò nel 44.
O Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco con il dono della predicazione apostolica, fa’ che, alla scuola del vangelo, impariamo in questo momento di sofferenza per la pandemia e di speranza, a seguire fedelmente il Cristo Signore.
San Marco prega per noi.
Buona festa a tutti.
Marco è il patrono di Venezia dove il suo corpo sarebbe stato portato nell’ 828 da Alessandria dove secondo la tradizione sarebbe morto martire dopo aver predicato il Vangelo.
Gli Atti degli Apostoli lo ricordano accanto a suo cugino Barnaba e a Paolo nel primo viaggio missionario. Più tardi lo ritroviamo a Roma tra i collaboratori di Pietro e Paolo. Qui, probabilmente, compose il suo Vangelo che è il più antico dei quattro e tramanda l’eco della predicazione di Pietro.
Secondo un’antichissima tradizione, Pietro lo mandò ad Alessandria d’Egitto, dove cambiò la Chiesa locale diventandone primo Vescovo.
Morì il 25 Aprile dell’anno 68. San Marco è patrono dei notai, degli scrivani, dei vetrai, dei pittori su vetro, degli ottici; la sua festa è il 25 aprile.

SETTIMANA DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
18 – 25 APRILE
“ALLA RICERCA DELL’ARMONIA”
“La santificazione è un cammino comunitario da fare a due” (Ge 141)


INCONTRI IN PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Preghiera dei fidanzati (G. Perico)
Signore, ti ringraziamo d’averci dato l’amore.
Ci hai pensato «insieme»
prima del tempo, e fin d’ora
ci hai amati così, l’uno accanto all’altro.
Signore, fa’ che apprendiamo l’arte
di conoscerci profondamente;
donaci il coraggio di comunicarci
le nostre ispirazioni, gli ideali,
i limiti stessi del nostro agire.
Che le piccole inevitabili asprezze dell’indole,
i fugaci malintesi, gli imprevisti
e le indisposizioni non compromettano mai
ciò che ci unisce, ma incontrino, invece,
una cortese e generosa volontà
di comprenderci.
Dona, Signore, a ciascuno di noi
gioiosa fantasia per creare ogni giorno
nuove espressioni di rispetto e di premurosa
tenerezza affinché il nostro amore brilli
come una piccola scintilla
del tuo immenso amore.
“Gli incontri si terranno nel rispetto della situazione sanitaria vigente.
Il desiderio di accompagnarvi in questo momento della vita è forte. Siamo fiduciosi e vi attendiamo con gioia “
don Giuseppe e don Nicola
3389071363 – 3486714592

Sul matrimonio (di Bonhoeffer , lettera a due sposi, maggio 1943)
Il matrimonio è più del vostro amore reciproco.
ha maggiore dignità e maggior potere.
Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo
si limita nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio siete invece un anello
della catena di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo e ne divenite responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.
Il matrimonio, invece, è un’investitura e un ufficio.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia,
occorre che gli riconoscano l’incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi, che vi stabilisce come strumento della vita.
E’ il matrimonio che ve ne rende atti.
Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d’ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.
Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte
ad ogni pericolo che la minaccia dall’interno e dall’esterno.
Dio è il garante dell’indissolubilità.
E’ una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione, nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

Faremo memoria delle persone che ci hanno lasciato durante questo
periodo nella grande famiglia della nostra Casa di Riposo di “San
Giuseppe” e ringrazieremo tutto il personale per la cura, la dedizione e
l’amore con cui hanno accompagnato i nostri anziani.
La Festa di San Giuseppe, custode della Santa Famiglia e patrono della
nostra Casa di Riposo, diventa occasione per essere comunità
che si fa memoria, ringrazia per il molto ricevuto
e si affida al Patrono per il proseguo del nostro cammino.
LA CELEBRAZIONE SI SVOLGERÀ IN PRESENZA
E CONTEMPORANEAMENTE VERRÀ TRASMESSA VIA STREAMING
COLLEGANDOSI